Il Foro Romano, così come si presenta al visitatore che lo attraversa, è il risultato delle indagini archeologiche condotte, in primo luogo, tra la fine del XIX secolo e i primi decenni di quello successivo. Di quella fervida, seppur lontana, attività di scavo, si conserva fortunatamente gran parte della documentazione che ha accompagnato i lavori: disegni, fotografie, relazioni, appunti, nonché cassette e cassette di reperti; documentazione rimasta sino ad oggi inedita o poco studiata, così come inediti o poco studiati risultano gli scavi stessi.

Raccogliendo questa importante eredità, il Parco archeologico del Colosseo, nell’ambito della sua attività istituzionale volta alla salvaguardia e alla valorizzazione del sito, ha proseguito e ampliato  il progetto multidisciplinare e interdisciplinare avviato più di trent’anni fa dagli archeologi della Soprintendenza archeologica di Roma: al riesame e allo studio della documentazione che accompagna i vecchi scavi si è aggiunto l’apporto delle nuove tecnologie, restituendo alla conoscenza della realtà “Foro Romano” la sua intrinseca unitarietà.

I risultati ottenuti in questa fase della ricerca sono positivi e il convegno in programma alla Curia Iulia intende porsi come punto di arrivo e di partenza per nuove future indagini.

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