Salta al contenuto (premi invio)
Caricamento Eventi

E’ partito all’inizio del mese di aprile il cantiere di manutenzione straordinaria dell’Arco di Settimio Severo.

L’Arco fu dedicato nel 203 d.C. dal Senato all’imperatore Settimio Severo e ai figli Caracalla e Geta per celebrare le due campagne militari contro il popolo dei Parti. La collocazione, nell’angolo nord-ovest del Foro Romano, ai piedi del Campidoglio, venne scelta in modo che il monumento si trovasse in posizione elevata, al culmine del percorso della via Sacra.

Realizzato in travertino e muratura di mattoni e rivestito in marmo proconnesio, l’arco è alto 26,42 m, largo 23,27 m e ha una profondità di 11,20 m. Si articola in tre fornici (o passaggi voltati) inquadrati da quattro colonne sporgenti sormontate da capitelli compositi che poggiano su alti plinti scolpiti. Sull’attico compare l’iscrizione dedicatoria in origine in lettere bronzee che porta le tracce della damnatio memoriae di Geta da parte del fratello Caracalla; al di sopra, come indicano le monete, era collocato un gruppo scultoreo ugualmente di bronzo rivolto verso il Foro, oggi perduto.

Tutto il monumento è una celebrazione delle vittorie di Settimio Severo e della sua famiglia sui Parti, popolo dell’antica Persia. Le immagini delle coppie di soldati prigionieri sui plinti delle colonne, le Vittorie ai lati del fornice centrale, le personificazioni dei Fiumi nei fornici minori ma soprattutto le scene delle due campagne militari raffigurate nei 4 pannelli collocati sulle due fronti principali, sotto le quali corre un fregio con figure ad altissimo rilievo, sono tutte eseguite con uno stile decorativo in cui è molto accentuato il gioco del chiaroscuro ottenuto con la lavorazione a trapano del marmo. I modelli delle scene nei 4 pannelli, da leggersi dal basso verso l’alto (come i fregi delle colonne coclidi), erano probabilmente i dipinti inviati da Settimio Severo per la preparazione del trionfo, che però non fu mai celebrato a causa di un episodio di gotta che impedì all’imperatore di reggersi in piedi sul carro. L’impressione è quella di trovarsi di fronte a degli arazzi “incollati” sulle facciate.

In epoca medievale il monumento assunse il ruolo di torre-fortezza, parte del grande sistema difensivo dei Frangipane. Liberato da ogni ingombro agli inizi dell’Ottocento, fu oggetto di importanti scavi e restauri tra la fine dell’Ottocento e la prima metà del Novecento. Gli ultimi e più estesi interventi di restauro risalgono agli anni ottanta e novanta del secolo scorso; è del 2011 l’esecuzione di un’opera di somma urgenza resasi necessaria a causa della caduta di alcuni frammenti marmorei.

Oggi e per 7 mesi è in corso un intervento di manutenzione straordinaria che dovrà ripristinare lo stato di protezione delle superfici del lato del monumento prospiciente la parete del Campidoglio. La prima fase dell’intervento consiste in una campagna diagnostica volta a comprendere, nel dettaglio, lo stato di conservazione dei materiali costitutivi e del monumento nel suo insieme. Le operazioni preliminari si articoleranno nella disinfezione da colonie di microrganismi e nell’eliminazione della vegetazione infestante. Si procederà contestualmente al preconsolidamento delle superfici per permettere di agire in sicurezza nelle fasi successive. Si eseguirà la rimozione di depositi superficiali e si proseguirà con il consolidamento della pietra e la messa in sicurezza di parti in pericolo di caduta. In una piccola area del monumento, si sperimenterà il ristabilimento della coesione del marmo con il bio-consolidamento per mezzo di batteri carbonatogeni, all’interno del più ampio progetto del PArCo-GREENLa rimozione delle croste nere, concrezioni e incrostazioni sarà praticata mediante strumentazione laser. Infine si studierà il miglior protettivo superficiale allo scopo di proteggere la superficie dagli agenti atmosferici e inquinanti.

​Seguici e partecipa in diretta al cantiere!