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Museo del Colosseo

I graffiti dell’Anfiteatro con scene di combattimenti tra gladiatori

I graffiti esposti al Museo del Colosseo (su lastre o su blocchi di marmo) sono stati incisi per lo più sul rivestimento marmoreo delle gradinate della cavea. Sono dunque raffigurazioni dei giochi e dei loro protagonisti realizzate dai frequentatori dell’Anfiteatro durante l’attesa tra uno spettacolo ed un altro.

Mostrano infatti scene di caccia (le venationes) e combattimenti gladiatori (i munera); i combattenti preferiti dal pubblico erano spesso identificati con il loro nome (Vindicomus), oppure accompagnati da acclamazioni (es Feliciter: evviva!) o da simboli legati sia alla morte degli avversari (il theta, lettera greca iniziale della parola Thanòn, morte) sia alla vittoria (corone o rami di palma). Tra gli esemplari esposti, le figure di gladiatori più rappresentate sono la coppia del retiarius, armato di rete e tridente, e il secutor con scudo rettangolare ed elmo senza cresta e senza tesa.

Tuttavia le tipologie note dei gladiatori erano molte di più e divise sulla base dell’origine, del tipo di armi, della tecnica di combattimento. Alcuni elementi del costume erano comuni a tutte le categorie: teli di stoffa o di cuoio che avvolgevano le gambe (fasciae), sotto gli schinieri (ocreae); protezione parziale o totale del braccio (manica), composta da una rete di strisce di cuoio, talora guarnita di lame metalliche applicate, che si poteva estendere fino alla mano e pesava solo 1 kg e non impacciava i movimenti; il subligaculum, un perizoma che si fermava con il cinturone (balteus). Ogni classe aveva un peculiare armamento. In generale, tutti gli equipaggiamenti lasciavano scoperto il busto.

L’equipaggiamento pesava fino a 20 kg: il peso dell’elmo (galea) variava tra 3 e 5 kg, gli schinieri fino a 2 kg e coprivano la gamba solo davanti e poco sui lati, ed erano di altezza diversa (dallo stinco a sopra il ginocchio) secondo la categoria del gladiatore e la grandezza del suo scudo: più piccolo era lo scudo più alto lo schiniere. Lo scudo più piccolo pesava 1,5 kg; il più grande arrivava a 8 kg. La rete del retiarius, rotonda, con diametro di 3 o 4 m, maglie larghe 10/20 cm, con piccoli piombi lungo il bordo, pesava fino a 3 kg. Il peso della spada (gladium) variava tra 1 e 1,3 kg.

I duelli seguivano regole precise, contrapponendo uomini dotati di armi di offesa e difesa che garantivano pari opportunità. Il gladiatore non volgeva mai le spalle al nemico: la posizione prevalente per tutte le categorie era frontale, busto eretto o appena ruotato verso l’avversario, gamba sinistra avanzata e flessa, distanza tra i piedi pari all’ampiezza delle spalle. La posizione consentiva una certa mobilità e la possibilità sia di sferrare colpi poderosi che di parare quelli dell’avversario, ed era vantaggiosa per i gladiatori che impugnavano un grande scudo.